compiti

Filosofia – pag 160

 

Per l’interrogazione:

1. Gli argomenti che Platone porta a favore dell’immortalità dell’anima si riferiscono principalmente alla teoria della reincarnazione di origine orfico-pitagorica. La conoscenza delle idee, possibile per l’uomo, basata sulla reminiscenza, presuppone una preesistenza dell’anima alla nascita. Inoltre la capacità dell’anima di conoscere le idee è dovuta ad una natura affine a loro e quindi anch’essa , come le idee, deve essere immutabile ed eterna.Infine l’anima, in quanto strutturalmente connessa alla vita, dà vita al corpo finchè è presente in esso, ma lascia il posto alla morte (del corpo) quando se ne va, allontanandosi, immortale, sana e salva e incorrotta.
2. Il racconto mitologico della parte conclusiva del Fedone significa che il comportamento dell’uomo durante la vita influisce sul destino dell’anima dopo la morte del corpo: l’anima temperata e saggia sarà accolta nella parte più alta del cielo (l’etere), mentre l’anima che nella vita terrena si sia macchiata di impurità o di qualche colpa verrà portata nella prigione che le tocca (il Tartaro) dopo un tempo stabilito dalla legge della necessità.
3. Nel mito del carro alato l’auriga rappresenta la ragione e quindi il comportamento degli uomini saggi.
4. Per Platone le passioni fanno parte dell’umano, ma per raggiungere la saggezza e il bene l’uomo deve ingaggiare una vera e propria battaglia per tenerle a freno e sottometterle.

 

Pag 164

 

Per l’interrogazione:

1. Platone considera l’amore una forza mediatrice che consente di unire il sensibile e il soprasensibile, superando il conflitto fra anima e corpo che destinerebbe l’uomo all’infelicità. La “follia” amorosa permette all’innamorato, partendo dalla bellezza sensibile come primo gradino, di percorrere tutte le tappe che lo porteranno alla bellezza ideale e quindi a riconquistare il mondo intelligibile. Per i greci il bello coincide con il bene (secondo l’ideale del kalòs kai agathòs) e pertanto l’amore assume una profonda connotazione morale, rappresentando la via privilegiata verso la saggezza e il sapere intellettuale.
2. Nel “Simposio” Socrate fa attribuire a Eros, per bocca di Diotima,  una natura di demone. Questo significa una natura duplice e contraddittoria: intermedia fra uomini e dei, fra ricchezza e povertà, fra sapienza e ignoranza. Eros è scalzo e senza casa (figlio di Penìa, la povertà, la mancanza),  ma è anche coraggioso, audace e risoluto (figlio di Poro che rappresenta l’espediente, la risorsa e anche il passaggio verso altri luoghi e altre culture) e in quanto tale filosofo nel senso letterale del termine.
3. La giustizia è per Platone la virtù principaleperché si realizza nell’individuo quando ogni parte dell’anima svolge solo e unicamente la propria funzione, garantendo l’armonia del tutto.

4. Nella visione etica di Platone si possono distinguere due livelli: quello superiore dell’anima a cui attengono i valori della conoscenza e della virtù e quello inferiore del corpo, legato al piacere materiale, al quale è negata una validità autonoma, in quanto incatena l’anima al sensibile. 

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