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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

MITO DELLA CAVERNA

 Ci sono dei prigionieri che hanno sempre vissuto in una caverna sul cui fondo sono legati in modo da non potersi voltare. Fuori dalla caverna c’è un muro ad altezza uomo dietro al quale camminano persone che portano sulla testa statuette raffiguranti oggetti di vario genere, queste persone parlano e il loro eco rimbomba nella caverna. Dietro questi individui vi è un fuoco intenso che proietta nella parete della grotta davanti agli uomini legati le immagini degli oggetti.  Non avendo potuto vedere nient’altro, i prigionieri, osservando le ombre, pensano che questa sia la realtà. Uno di loro, però, si libera e si volta; vede perciò le statuette e si accorge che sono più reali delle ombre; poi esce dalla grotta, oltrepassa il muro e inizialmente è accecato dalla luce del sole. Poi si guarda intorno e vede “il mondo della natura” e nota che tutto è più vero degli oggetti che sono proiettati. Dopo essersi chiesto da dove proveniva la luce, si accorge che è il sole da significato a tutto, i

CARRO ALATO

Immagine
Platone  immagina una fantastica   biga , guidata da un   auriga,   simbolo della ragione, che ha come unico scopo, quello di trasportare l’anima nell’ iperuranio   (il già citato 'mondo delle idee'), una dimensione dove regnano beate le idee perfette.   In questo viaggio, secondo il  filosofo greco , si verificano sempre delle complicazioni: a trainare la biga ci pensano due cavalli, uno nero e uno bianco, che seguono, però, due percorsi diversi; quello nero, che rappresenta la parte più concupiscibile dell’anima, vittima del desiderio, cerca, con tutte le sue forze, di trascinarla verso il basso, in direzione del  mondo sensibile ; quello bianco, simbolo della purezza e della nobiltà dell’anima, simbolo dei sentimenti  mossi da amore vero, spinge la biga verso l’iperuranio.